Il Museo
Il Museo dell’Emigrazione di Santa Ninfa nasce dalla volontà di evocare e sottolineare il patrimonio storico, culturale ed umano legato al grande esodo migratorio che coinvolse la Sicilia a partire dalla fine dell’Ottocento, riguardando centinaia di migliaia di persone.
L’esposizione permanente prevede sale ricche di testimonianze di vita vissuta: passaporti, contratti di lavoro, lettere, patenti, assegni bancari, onorificenze e cartoline d’epoca. Molte fonti scritte e iconografiche raccontano del lavoro, dei viaggi e della vita quotidiana dei Santaninfesi nei più lontani Paesi del mondo: gli addii, l’incontro e lo scontro con il paese straniero, la nostalgia, le gioie e i dolori quotidiani, l’integrazione nella nuova realtà, le sconfitte e le vittorie.
Il Museo è dotato di grandi spazi, un grande salone e quattro sale. Nella prima sezione vengono descritte le ragioni che presiedettero al grande esodo della fine dell’Ottocento e dei primi anni del ‘900. Seguono gli esiti dei moti rivoluzionari connessi ai fasci siciliani e le condizioni economiche delle zone d’esodo. Parecchi pannelli sono dedicati alla pressione degli agenti migratori, in un quadro complessivo che tenta di fare il punto sul rapporto tra cause esogene e cause endogene. Il viaggio e l’arrivo ad Ellis Island di New York costituiscono la tappa successiva con l’illustrazione dei momenti topici dell’ingresso nel continente americano.
Nella seconda sezione viene descritta la storia delle comunità derivate dall’emigrazione santaninfese, con enfasi sull’associazionismo mutualistico e sull’impegno sociale a cui si dedicarono le elites e larghi strati delle comunità del Belice. Nel salone terminale si amplia lo sguardo all’intera emigrazione trapanese, cogliendo, con l’aiuto di immagini, bacheche espositive ed altri supporti mediatici, i nodi problematici dell’intero territorio provinciale e le relative dinamiche d’esodo.